Questo scenario è stato rilevato da
ANITA, l’associazione di Confindustria che ha lanciato, per prima, l’allarme.
“Si tratta ormai di una vera e propria emergenza. Un problema che coinvolge non soltanto l’Italia, ma l’Europa intera. A causa dell’aumento della domanda di trasporto in arrivo dal mondo produttivo è sempre più difficile combinare tempi di consegna, efficienza del sistema e seguire le norme di sicurezza” ha spiegato
Thomas Baumgartner, presidente di ANITA.
Anche in questo caso però
il problema vero è la formazione. Il settore del trasporto è cambiato moltissimo in questi anni – nuovi automezzi dotati di tecnologie all’avanguardia, un aumento notevole di mezzi sulle strade – che impongono regole e conoscenza mentre il personale è abbastanza avanti come età media. Servono giovani che sappiano interagire grazie alle conoscenze tecnologiche, agli strumenti di guida, ai tempi che non possono essere disumani come quelli che, troppo spesso, vengono imposti.
Basti pensare all’aumento che ha avuto l’e-commerce nei mesi scorsi – spedizioni aumentate del +103% che ora sono attestate a un +68,3% a dimostrazione che il fenomeno non è temporaneo – in tutti i settori, anche negli acquisti della ristorazione, per capire come il trasporto su strada sarà, ancora per lungo tempo, un settore destinato a durare e a crescere.
Questo implica nuove professionalità che, ad oggi, mancano e se ne avverte la carenza in maniera drammatica. Ben vengano, dunque, iniziative come quella del
Consorzio Global per dar vita a un nuovo corso universitario di alta formazione logistica dove si affronta anche il tema dei trasporti a livello globale.
Anche qui servono competenze nuove, stiamo entrando in un mondo che sta cambiando molto rapidamente e non possiamo restare solo e sempre a lamentarci se non arrivano i prodotti selezionati per il servizio del giorno.
Non sono più i tempi di François Vatel, il cuoco francese che si suicidò perché il pesce ordinato per il pranzo del Re Sole non arrivò in tempo.