In questo periodo molte attività in prossimità del Lago di Garda chiudono per il periodo invernale, in attesa di riaprire ai primi giorni di primavera, quando la nuova orda di turisti si riaffaccerà per godere del clima ideale, dei primi colori vivaci del lago e del risveglio della vegetazione che lo circonda.
È così anche per un’insegna di riferimento di Sirmione, con cui collaboriamo da oltre dieci anni.
Un luogo che si inserisce nella virtuosa lista di insegne storiche, vista la sua longevità, e che ha saputo mantenere fedeli alcuni principi, senza farsi stordire dalle mode.
Stiamo parlando del ristorante Risorgimento, nella centralissima Piazza Carducci.
Uno scambio conche Baroni
Per raccontarvi questo luogo non potevamo che interpellare lo chef-patron Amedeo Baroni, giunto qui oltre quarant’anni fa dalla Valtellina, come tanti altri giovani dell’epoca, alla ricerca di un impiego.
“Ero giovanissimo, cercavo lavoro e sono arrivato a Sirmione. Mi sono innamorato del Risorgimento e ora posso dirgli di aver dedicato a questo locale e a questa città la maggior parte del mio tempo. La strada che perseguo è quella del lavorare bene, dello svolgere questo mestiere con dedizione e impegno, come mi hanno insegnato sin dall’inizio”.
Parole che oggi, bisogna ammettere, si sentono poco. Per prendersi cura di un luogo, però, sono imprescindibili. E dal nostro relazionarci con i ristoratori ne siamo convinti.
Continua Amedeo: “La dedizione e l’impegno che mettiamo vanno in una direzione: appagare gli ospiti, qualsiasi sia la loro provenienza e attitudine. Per noi, ammatto, si tratta soprattutto di stranieri. Per dare loro piacere perseguiamo da sempre alcune strade, che riguardano il servizio, l’accoglienza, la cucina”.