La platea di beneficiari è in realtà molto più ampia di quello che si potrebbe pensare. Oltre alle imprese alberghiere, alle strutture che svolgono attività agrituristica ed a quelle ricettive all’aria aperta (campeggi), infatti, il superbonus alberghi interessa anche le imprese del comparto turistico, ricreativo, fieristico e congressuale, inclusi gli stabilimenti balneari, i complessi termali, i porti turistici e i parchi tematici.
Una misura che può consentire all’offerta turistica del nostro Paese di tornare ad essere competitiva s un mercato internazionale che, senza alcun dubbio, tornerà a funzionare a gonfie vele.
La pandemia ha cambiato e sta ancora modificando molte regole di vita, ma finirà questa maledizione. E il viaggio, insito nella dimensione umana, assumerà nuovi stili ma resterà uno dei principali bisogni delle persone.
La vita in hotel diventerà, per molti, una dimensione fisica naturale; pensiamo, ad esempio, ai nomadi digitali che, con lo smart working potranno lavorare da qualsiasi parte del mondo. Diventa quindi assolutamente necessario che le strutture di ospitalità del nostro Paese siano pensate e realizzate, grazie alle ristrutturazioni, per soddisfare esigenze che, oggi, ancora non conosciamo a fondo ma saranno imprescindibili: accoglienza, tutela della salute, comodità, piacere della vista, giusto per citarne qualcuna.
Un compito impegnativo, come tutti quelli che ci attendono scritti nel PNRR; uno dei tanti che rifonderanno l’Italia, riportandola al ruolo che deve avere nel mondo.
Siamo considerati il paese più bello, facciamolo diventare anche il più accogliente. Non ci vuole molto, è nel nostro DNA!