Sulla base di questi dati la riflessione si allarga a un segmento della filiera della ristorazione che riguarda i distributori food service. Molti di loro, per compensare un calo di fatturato drastico causato dalla chiusura dei ristoranti, hanno dato vita a un sistema di e-commerce locale, per essere di supporto e aiuto alle famiglie dei propri territori. Non lo hanno fatto per il guadagno, anzi. Lo hanno fatto, oltre che per il territorio, come prova generale di un sistema che diventerà impellente quando riapriranno i locali pubblici: l’ordine online delle materie prime necessarie al ristorante, sia food sia non-food.
Questo avverrà perché i locali saranno allo stremo della propria forza economica e non faranno acquisti massificati senza sapere come potrà essere la situazione e quindi l’online permetterà, più di qualsiasi altro strumento, di selezionare gli acquisti sia in quantità sia in qualità, avendo a disposizione un catalogo di offerta completo.
Cambierà quindi il modo di acquistare, di scegliere, e il distributore, attraverso gli agenti di vendita, dovrà svolgere una funzione che non sarà solo quella di vendere bensì quella di conoscere i prodotti, il loro utilizzo ottimale, la loro importanza nel food-cost e nella filosofia gastronomica del cuoco e del locale.
Una rivoluzione in un settore che, pur essendo migliorato moltissimo in questi anni, è ancora legato a logiche un po’ datate.
Una rivoluzione che si vincerà con la dimensione delle aziende, con la loro capacità assortimentale che dovrà per forza essere il più completa possibile per legare a sé il cliente, con la forza di fare gruppo per essere competitivi, sul prezzo ma soprattutto sulla conoscenza. Questo è ciò che ci attende e a cui non possiamo arriva- re in ritardo perché la concorrenza sarà spietata e chi lavorerà al meglio con tutti gli strumenti possibili resisterà sul mercato.
Benhur Tondini