Ci sono altri aspetti del problema che vanno affrontati, a cominciare dalla formazione e da un corretto rapporto con i fornitori che, per il ristoratore, stanno diventando sempre più partner in termini di conoscenza e servizio.
La formazione diventa essenziale per tutta la filiera, per adeguarsi ai cambiamenti che il settore sta vivendo, dove c’è un cliente che, muovendosi molto di più rispetto a pochi anni fa, è diventato egli stesso un elemento di stimolo per il ristoratore attento. Non c’è più la forte fedeltà al ristorante, oggi il cliente cambia sempre più spesso, sa scegliere e riconoscere un buon cibo, chiede informazioni su tutto, ha differenziato la sua dieta e i suoi gusti e come tale va considerato. Questo richiede un’attenzione diversa, che genera anche un forte stress da parte del ristoratore e del personale, un aspetto che viene ancora troppo sottovalutato e che, trascurandolo, porterà inevitabilmente a errori che spingono verso la chiusura del locale.
La formazione principale dovrebbe avere questo, il controllo dello stress, tra i suoi obiettivi principali.
Poi il rapporto con i fornitori, siano essi agricoltori del territorio piuttosto che distributori del foodservice.
Con i fornitori il rapporto deve incentrarsi sulla fiducia reciproca, sull’essere chiari quando si inizia la collaborazione, basandosi sui bisogni reali del ristorante.
Per questo, a un agente di vendita, oggi viene richiesto un supplemento di impegno nel saper raccontare i prodotti o le materie prime che ha in portafoglio, ma soprattutto viene chiesto di conoscere bene il tipo di cucina che quel determinato ristorante fa, adeguare la proposta ad un miglioramento costante di quella cucina, proporre soluzioni che consentano al ristoratore di non sprecare nulla, per rendere produttiva la sua gestione.
Ancora troppo spesso i costi di gestione della cucina non sono gestiti in maniera trasparente e corretta, adeguando il food cost in maniera scientifica; questo accade per uno scarso dialogo tra le parti che deve essere messo al primo posto.
Anche con questi accorgimenti si diventa imprenditori del proprio ristorante e si evitano chiusure ma anche aperture inappropriate di nuovi locali.