Una crescita che non può essere ignorata
Il consumo di pesce, in Italia, è costantemente aumentato in questi anni, arrivando a 28 Kg annui procapite.
Una crescita che denota la riconosciuta se non necessaria utilità del pesce nella dieta umana. E molto, di questa crescita, è dovuto ai consumi fuori casa e al ruolo fondamentale di ristoranti e chef. L’unico problema è che si tende a consumare poche, pochissime specie di pesce causando, con il tempo, problemi di tutela delle varietà.
A cosa è dovuto tutto questo?
A molti fattori, dalla scarsa reperibilità alle mode gastronomiche, dal colore (vedi il caso del tonno, poco apprezzato quello con le carni rosate, tipo il tonno alalunga che vanta invece carni delicate e gustose, rispetto al colore rosso (a volte ottenuto con nitriti o estratti vegetali per far pensare al pregiato tonno rosso), dalle difficoltà di pulizia (vedi triglie di scoglio o altri tipi di pesce).